Decreto della Penitenzieria Apostolica circa la concessione di speciali Indulgenze ai fedeli nell’attuale situazione di pandemia, 20 marzo 2020.

Il 19 marzo scorso, a firma del Penitenziere Maggiore il cardinal Mauro Piacenza è stato emanato un decreto circa la concessione di speciali Indulgenze ai fedeli nell’attuale situazione di pandemia.
In tale straordinario Decreto, si concedono speciali indulgenze a tutti i fedeli affetti dal Covid-19 nonché agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che a qualsivoglia titolo, anche con la preghiera, si prendono cura di essi. Un ulteriore atto di amore della Chiesa in questo momento di estrema emergenza in cui le persone, oltre al morbo, devono affrontare il terrore che da questo scaturisce.
Gli operatori sanitari, i familiari e quanti, sull’esempio del buon samaritano, esponendosi al rischio di contagio, assistono i malati di Coronavirus secondo le parole del divino Redentore: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13), otterranno il medesimo dono dell’Indulgenza plenaria alle stesse condizioni.
Il dono dell’indulgenza è un atto di carità e come tale va vissuto a livello personale e spirituale.
Scriveva il beato Luigi Novarese: “E’ la carità che parte dal cuore che va sentita e praticata, bisogna che il cuore di chi assiste e di chi è assistito sia una cosa sola”. Ecco in questo momento così particolare ed emotivamente forte per l’intera collettività, la Chiesa desidera essere una sola cosa con i suoi fedeli, un atto d’amore da vivere assieme per rafforzarsi l’un l’altro, per non fare avvertire quel senso di solitudine e abbandono che sovente appare proprio nei momenti delle vita più dolorosi e delicati.
Inoltre, la Penitenzieria Apostolica – così come riportato nel Decreto – concede volentieri alle medesime condizioni l’Indulgenza plenaria in occasione dell’attuale epidemia mondiale, anche a quei fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento, o l’adorazione eucaristica, o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la recita del Santo Rosario, o il pio esercizio della Via Crucis, o la recita della Coroncina della Divina Misericordia, per implorare da Dio Onnipotente la cessazione dell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.

Leggi il testo