“Difendere la vita con Maria”

Mancava, ed era urgente attivarlo. Il corso pilota «Vita nascente», patrocinato dall’Ufficio nazionale per la Pastorale della salute, ha concluso gli incontri, curati dall’Associazione Difendere la vita con Maria e dall’Istituto Superiore di scienze religiose di Novara, con un convegno a Roma. Cominciati a febbraio, i laboratori in presenza e gli otto moduli in streaming hanno progettato una nuova pastorale dell’accoglienza e della cura. La formazione, rivolta ai 130 partecipanti (per lo più professionisti della sanità e avvocati), getta le basi per il lavoro di affiancamento nei momenti più bui, come la perdita di un figlio appena nato o la scelta fra la vita e l’aborto. «Il corso offre una cassetta degli attrezzi per la lettura della realtà. Il problema più importante è accompagnare a una lettura del vissuto, mettendo insieme volto, presenza e relazione», osserva monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara. Per don Maurizio Gagliardini, presidente dell’Associazione, era necessario e urgente dedicare un corso alla pastorale dell’accoglienza: «I genitori che perdono un figlio – spiega –, ma anche i loro familiari, rappresentano un mondo di persone sofferenti in cerca di aiuto. La pastorale non può non esserci, e deve essere pertinente. L’abbiamo recepito dal numero verde (800 969 878, ndr) curato dai volontari del nostro progetto ‘Fede e terapia’».

A una pastorale che accompagna e sostiene le ragioni del sì alla vita guarda don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Cei. «La vita – afferma – va difesa trasmettendo l’idea che le criticità si affrontano insieme. Siamo tutti d’accordo nel ribadire il ‘no’ all’aborto, allo stesso tempo però dobbiamo chiederci perché la donna lo sceglie come soluzione: dietro c’è sempre il dramma di una persona che soffre». Proprio alle ragioni di chi sceglie l’interruzione di gravidanza, ma anche al vissuto di chi riesce a scoprire la bellezza del dono, è dedicato il libro

Una chat per la vita (Ares), presentato durante l’evento. Le curatrici, Vittoria Criscuolo e Susanna Primavera, hanno raccolto 50 voci di donne e uomini davanti al bivio fra vita e morte, o scesi nell’abisso del dolore per il gesto compiuto. Le storie sono il frutto di un lavoro compiuto dalle stesse curatrici attraverso la chat di ascolto creata sul sito (Vitavarese.org) dal Movimento per la Vita di Varese.

 

[Fonte: Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute]