“Parlare con il cuore. Veritatem facientes in caritate” è il tema della Giornata delle comunicazioni sociali 2023, reso noto oggi dalla Sala Stampa vaticana. Francesco nomina nuovi membri e consultori per il Dicastero per la Comunicazione.

Non solo missili e cannoni. Pure le parole, soprattutto quelle che raggiungono un pubblico per informarlo, hanno bisogno di essere spogliate da certa “psicosi bellica” oggi imperante anche tra broadcaster e i professionisti del settore. Anno dopo anno il Papa continua a proporre una visione sul modo di fare comunicazione, aggiungendo ogni volta un tassello alla riflessione. Dopo l’invito per il 2022 ad “ascoltare con l’orecchio del cuore”, il tema per la Giornata delle comunicazioni sociali 2023 propone di “Parlare col cuore”, ovvero – si legge nel comunicato diffuso dalla Sala Stampa Vaticana – “farlo con mitezza, utilizzando il dono della comunicazione come un ponte e non come un muro”.

Dire la verità con misericordia

In questo invito si coglie un’eco dello stile comunicativo del Sinodo, che celebrerà a fine 2023 la sua fase conclusiva. Ma c’è soprattutto il desiderio di Francesco di un sistema mediatico che sappia andare controcorrente specie, si legge nella nota, “in un tempo contraddistinto – anche nella vita ecclesiale – da polarizzazioni e dibattiti esasperati che esacerbano gli animi”.

Comunicazione per il disarmo integrale

Come l’annuncio del Vangelo – che pure, si afferma nella nota, contiene verità talvolta scomode da affermare – non può essere fatto senza misericordia né senza una “sincera partecipazione alle gioie e alle sofferenze dell’uomo del nostro tempo”, in modo analogo, “nel drammatico contesto di conflitto globale che stiamo vivendo, è quanto mai necessario – si legge ancora – l’affermarsi di una comunicazione non ostile. Una comunicazione aperta al dialogo con l’altro, che favorisca un ‘disarmo integrale’, che si adoperi a smontare “la psicosi bellica” che si annida nei nostri cuori”, come già San Giovanni XXIII riconosceva 60 anni fa nella Pacem in Terris. “È uno sforzo – conclude il comunicato della Sala Stampa vaticana – che è richiesto a tutti, ma in particolare agli operatori della comunicazione chiamati a svolgere la propria professione come una missione per costruire un futuro più giusto, più fraterno, più umano”.

 

[Fonte: Vatican news]