Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato 

Edoardo Bennato (Napoli, 23 luglio 1946) è un cantautore e polistrumentista italiano. È ritenuto uno dei maggiori esponenti del rock italiano, genere che ha spesso unito o alternato al blues al punk allo ska e al folk.

Venderò
Venderò le mie scarpe nuove
Ad un vecchio manichino
Per vedere se si muove
Se sta fermo o se mi segue nel cammino
Venderò il mio diploma
Ai maestri del progresso
Per costruire un nuovo automa
Che dia a loro più ricchezza e a me il successo
Ai signori mercanti d’arte
Venderò la mia pazzia
Mi terranno un po’ in disparte
Chi è normale non ha molta fantasia
Raffaele è contento, non ha fatto il soldato
Ma ha girato e conosce la gente
E mi dice: “Stai attento che resti fuori dal gioco
Se non hai niente da offrire al mercato”
Venderò la mia sconfitta
A chi ha bisogno di sentirsi forte
E come un quadro che sta in soffitta
Gli parlerò della mia cattiva sorte
Raffaele è contento, non si è mai laureato
Ma ha studiato e guarisce la gente
E mi dice: “Stai attento, ti fanno fuori dal gioco
Se non hai niente da offrire al mercato”
Venderò la mia rabbia
A tutta quella brava gente
Che vorrebbe vedermi in gabbia
E forse allora mi troverebbe divertente
La-la, la-la, la-na
La-la, na-na, la-na, la-ah
Ogni cosa ha il suo prezzo, ma nessuno saprà
Quanto costa la mia libertà

Commento
Un cantautore, non è propriamente un poeta. Al par suo, sa però andare dritto alle più profonde e spesso inapparenti realtà della Vita, e tradurle in parole… più sonanti della musica stessa!
Se consapevoli della nostra autentica unicità, possiamo sentirci come persone che percorrono nuovi sentieri, in mezzo a manichini più o meno manovrati. Viene allora spontaneo auspicarci che possano iniziare a camminare, dei nostri stessi passi…
Chi mercanteggia nell’arte… cerca spesso stereotipi in voga. I veri artisti, non seguono sentieri battuti, e la loro originalità li pone ai margini…
Il bisogno di piedestalli, ci può rendere sprezzanti verso chi a noi pare inferiore, modesto, sconfitto. Mentre invece semplicemente… vive un’autenticità a noi sconosciuta. E da “comprare”… Perché non la possediamo!
Non tutti siamo laureati, eppure se contenti dell’armonia interiore, diventiamo guaritori di infelicità altrui…
A costo magari di esser messi fuori gioco, per carenza di “requisiti di mercato”!
Ai quali non soccomberemo comunque, perché resi autonomi e ricchi del Bene che nessuno mai potrà “venderci”: la nostra libertà. In Cristo.