Il Beato Luigi Novarese e don Bosco
Al nono anno di malattia, mi trovavo al S. Corona Pietra Ligure. Avevo 17 anni. Scrissi a Don Rinaldi, generale dei Salesiani, domandando preghiere alla Madonna Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco per la mia guarigione. Don Rinaldi mi rispose che i giovani dell’oratorio avrebbero iniziato una novena per me verso la fine di aprile. In tre novene si sono chiusi sette ascessi freddi bei grossi che dall’inizio della malattia erano aperti, senza alcuna cura speciale; la gamba che non mi reggeva più ed era penzoloni, incominciò a sorreggermi. Lasciai le stampelle e ho incominciato a camminare come ancora oggi cammino senza mai più avere il più piccolo disturbo.
Nel suo scritto del 24.07.1931 il Beato Novarese così concludeva:
“Riconoscentissimo al Beato Don Bosco, depongo al suo altare le grucce usate per 7 anni implorando la sua protezione su di me, sulla famiglia e su quanti mi aiutarono”.
E nel 1966: “Le mie stampelle le avevo portate alla chiesa del Valentino di Casale e poste all’altare di San Giovanni Bosco”.
[Fonte: ASSODC, Fondo Novarese, Roma]
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