Per aiutare il cuore, soprattutto quello delle persone anziane, è importante bere quotidianamente 1 litro e mezzo / 2 litri di un’acqua povera di sodio

L’acqua rappresenta la componente principale del nostro organismo: il 60% circa in età adulta. È ovunque dentro di noi e, per vivere bene, dobbiamo mantenere costante il suo livello all’interno del nostro corpo. Non dimentichiamoci, infatti, che quotidianamente perdiamo una notevole quantità di liquidi attraverso il sudore, la respirazione, l’urina e le feci e che, tutta quest’acqua persa, va reintegrata non solo bevendola ma anche mangiando alimenti che la contengono.
Condurre uno stile di vita sano seguendo un’appropriata alimentazione e facendo regolarmente attività fisica sono i consigli più noti che ci vengono dati quando si tratta di ridurre il rischio di una patologia cardiovascolare. Tuttavia, non tutti sono a conoscenza che anche una corretta idratazione assume un ruolo fondamentale, in particolare per le persone anziane, più soggette a queste problematiche e meno sensibili allo stimolo della sete perché i campanelli d’allarme che manifestano la disidratazione, sono più difficili da riconoscere in questa fascia d’età.

Bere di più acqua povera di sodio
Questo pericolo è sempre dietro l’angolo e diventa dunque necessario fare attenzione alla quantità d’acqua che si assume ogni giorno, che deve essere compresa tra 1,5 e 2 litri.
“Una corretta idratazione ha effetti positivi sulla funzionalità cardiaca perché contribuisce a ridurre i livelli di viscosità del sangue, diminuendo il rischio di formazione di trombi all’interno dei vasi sanguigni. I sali minerali contenuti nell’acqua sono, inoltre, coinvolti nei processi che regolano le attività cellulari e la loro assunzione può essere d’aiuto in presenza di specifici disturbi circolatori”, spiega il Professor Umberto Solimene, dell’Università degli studi di Milano, componente dell’Osservatorio Sanpellegrino e Presidente FEMTEC. “Il calcio, ad esempio, oltre ad essere coinvolto nei processi di coagulazione del sangue, è uno degli elementi che influiscono sulla capacità di contrazione dei tessuti muscolari e proprio per questo le acque minerali ricche di calcio sono particolarmente indicate per chi soffre di problemi cardiocircolatori. Allo stesso modo, il magnesio, per la sua capacità di favorire il rilassamento delle cellule muscolari, assume un importante ruolo di protezione a livello cardiovascolare.”.

La scarsità di liquidi all’interno del nostro organismo non solo aumenta la sensazione di sete e compromettere le prestazioni mentali e fisiche, ma potrebbe avere effetti dannosi sulla salute cardiovascolare, causando, ad esempio, un’insufficienza venosa. Si tratta di una malattia che impedisce la circolazione del sangue dagli arti inferiori al cuore, e può essere imputata a vari fattori, tra i quali la disidratazione.
È utile infine ricordare che non tutte le acque minerali sono uguali, e, a seconda della loro composizione, possiedono proprietà differenti. Per chi soffre di patologie cardiovascolari e pressione alta è preferibile assumere acque oligominerali che favoriscono una corretta diuresi e prediligere diete povera di sodio.

 

[Fonte: superabile.it – INAIL]