Le Neuroscienze rappresentano uno degli ambiti di ricerca e cura più importanti per il nostro futuro, in particolare per quanto riguarda il ruolo che avranno nell’affrontare una delle più grandi sfide in ambito sanitario e medico di una società sempre più longeva come la nostra, cioè le malattie neurodegenerative.

Queste ultime, di cui la malattia di Alzheimer rappresenta la forma più comune e invalidante, si qualificano come un vero e proprio problema di salute pubblica, in crescita esponenziale, con un forte impatto per il sistema sanitario, sociale ed economico nazionale.

Per questo è stato presentato il nuovo Intergruppo Parlamentare per le Neuroscienze e l’Alzheimer, su iniziativa dell’on. Annarita Patriarca e della sen. Beatrice Lorenzin supportati dalla presidente dell’Associazione italiana malattia di Alzheimer (Aima) Patrizia Spadin e dal presidente eletto della Società italiana di neurologia (Sin) Alessandro Padovani.

Tra i principali obiettivi dell’Intergruppo c’è la costante interlocuzione e sensibilizzazione tra le istituzioni nazionali e regionali, il maggiore coinvolgimento di clinici e pazienti; il supporto alla ricerca scientifica; la promozione di nuovi modelli di diagnosi; migliore gestione dei pazienti ed infine accesso precoce alle cure.

I numeri delle diverse forme di demenza nel nostro paese 

Nel nostro Paese si stimano oggi circa 1.200.000 casi di demenza, con un aumento di circa 150 mila diagnosi ogni anno e con un tasso di crescita destinato a crescere significativamente nei prossimi anni a causa del progressivo invecchiamento demografico. L’Alzheimer, che conta 700.000 casi in Italia, si attesta come terza causa di morte tra gli over 65 in Europa occidentale e una delle principali cause di disabilità nella popolazione over 60 a livello mondiale.

Sono i caregivers a farsi carico dei pazienti con demenze

Si stima, infatti, che la presa in carico di un paziente affetto da Alzheimer gravi per l’80% grava sulle famiglie coinvolte. Proprio per questo, è necessario un supporto e un intervento strutturale dello Stato per cercare di colmare le lacune del Sistema, in particolare per quanto riguarda le linee di investimento pubblico: finanziamenti alla ricerca, diagnosi precoce e accesso anticipato alle innovazioni diagnostiche e farmacologiche.

Proprio partendo da queste premesse, e con la volontà di dare risposta ai molti bisogni clinici e diagnostici ancora insoddisfatti dei pazienti affetti da malattie neurodegenerative, l’Intergruppo si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’azione politica, aumentare l’attenzione e il confronto pubblico su questi temi, anche attraverso la costituzione di un Comitato Tecnico Scientifico che coinvolga i massimi esperti in Italia in ambito clinico, diagnostico, farmacologico e farmaco-economico. Ciò, al fine di migliorare la costante interlocuzione tra le diverse istituzioni e i pazienti; la rapida e concreta adozione omogenea dei Pdta regionali; il supporto sociopolitico-sanitario per la valorizzazione della rete Irccs delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione ed infine la promozione di un nuovo modello di accesso precoce ai farmaci.